Virgilio Guidi: Un Maestro tra Tradizione e Innovazione

Biografia curata da:
Toni Toniato

Virgilio Guidi nasce a Roma il 4 aprile del 1891 da madre romana e da padre, poeta e scultore, la cui famiglia vantava origini toscane. È il primo di nove fratelli. Conclusi gli studi obbligatori, viene avviato ai corsi dell’Istituto Tecnico, dove si distingue per le sue doti di disegnatore. Di sera frequenta una scuola libera di pittura.

Diventa prima allievo e poi assistente di Giovanni Capranesi, collaborando ai restauri dei dipinti della Galleria Borghese e si appassiona in particolare alle opere di Antonio Allegri, detto il Correggio, del quale realizzerà una copia conforme della “Danae”. Nel 1908 esegue il suo primo autoritratto. Nel 1911 si iscrive all’Accademia di Belle Arti nel corso di pittura tenuto da Aristide Sartorio, abbandonandolo due anni dopo per dissensi estetici con le concezioni simboliste e decorative del maestro.

Fa parte del gruppo della Secessione Romana. Nel pieno del dibattito sull’impressionismo e poi sul futurismo, appena nascente, il giovane Guidi vi parteciperà con animo critico, orientando i suoi indirizzi di ricerca soprattutto sul sintetismo plastico di Giotto e sullo spazialismo luminoso di Piero della Francesca, attratto ben presto dal rigore geometrico di Cézanne e dall’essenzialità cromatica di Matisse. Si distingue inoltre dagli esponenti di Valori Plastici e poi dal gruppo del Novecento, per una concezione di rinnovamento dei valori classici riguardo soprattutto alla funzione del trinomio forma—colore—luce.

Intrattiene un rapporto di lunga e reciproca stima con il poeta Vincenzo Cardarelli. Nel 1922 espone alla Biennale di Venezia e nel 1924, sempre alla Biennale, la sua grande opera “Il Tram" - oggi esposta alla Galleria d’Arte Moderna di Roma - che susciterà un clamoroso successo non solo nazionale. Nel 1927 gli viene assegnata la cattedra di pittura all’Accademia di Belle Arti di Venezia in sostituzione di Ettore Tito, trasferendosi nel 1935 a quella di Bologna a causa delle sue avanzate posizioni estetiche che contrastavano con quelle sostenute dall’ambiente artistico locale.

Nel 1954 la Biennale di Venezia gli dedica una grande mostra antologica alla Rotonda del Padiglione Italia.

Dalle “nature morte” ai “ritratti”, dai “paesaggi” alle composizioni sul motivo della “Visita" - anni Venti - e poi degli “Incontri" - anni Trenta - sino alle “Figure nello spazio" - anni Quaranta - si configura la svolta di una straordinaria parabola creativa che giunge addirittura a precedere o ad attraversare i linguaggi delle neo-avanguardie: dall’Informale alla Pop, dalla Nuova Figurazione a una Astrazione simbolicamente visionaria.

Lo dimostrano storicamente del resto i suoi sorprendenti cicli stilistici, a partire dai “Tumulti", raffigurati alla fine degli anni Cinquanta, alle “Architetture cosmiche" del decennio successivo; dai “Bianchi su bianco", realizzati negli anni Settanta, alle “Nuove geometrie" dei primi anni Ottanta, visualizzando e significando ancora modi e accenti, forme e immagini, contenuti e valori tanto espressivamente originali quanto idealmente profondi.

Dagli anni Quaranta divulga le sue teorie sull’arte e avvia una feconda attività come poeta, riscuotendo il favore di colleghi e critici illustri, da Andrea Zanzotto a Carlo Bo. Nel 1952 aderisce al Movimento Spaziale di Lucio Fontana, mantenendo in ogni caso una posizione del tutto singolare e per la quale viene inoltre riconosciuto quale caposcuola della relativa corrente veneziana, che poi avrebbe svolto un ruolo non meno determinante nella storia del movimento.

Guidi persegue attraverso le sue tante elaborazioni stilistiche una sperimentazione espressiva che lo condurrà a precedere spesso le più innovative tendenze che in quegli anni si andavano formando in Italia e in Europa. Anche in età ormai avanzata, la sua inesauribile visione immaginativa si dimostrerà capace di proposte e di risoluzioni linguistiche che rappresenteranno validamente ulteriori novità espressive nel panorama internazionale dell’arte del Novecento.

L’artista muore a Venezia il 7 gennaio del 1984, quando in città è ancora aperta una mostra delle sue ultime ma non meno sorprendenti novità creative.



Fondazione virgilio guidi

La Vita e l'Opera di Virgilio Guidi

Un viaggio attraverso la carriera di un maestro dell’arte, dalla formazione alle avanguardie artistiche.